venerdì 11 marzo 2011

LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA live & CTRL djset 16/03 @ CIRCOLO DEGLI ARTISTI

Mercoledi 16 Marzo un nuovo appuntamento si aggiunge al fitto calendario di CTRL lose control. La crew, infatti, ritorna al Circolo degli Artisti dopo lo splendido evento realizzato in collaborazione con Loose Habit per il live degli inglesi "Does it offend you, yeah?" per uno straordinario djset che aprirà e chiuderà l'esibizione di una delle band più interessanti della scena nazionale: LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA. Il progetto musicale del ferrarese Vasco Brondi, che presenterà il nuovo disco “Per ora noi la chiameremo felicità”, si esibirà in due date nel locale di Via Casilina Vecchia. Al termine del live, l'ingresso sarà gratuito.


Mercoledì 16 Marzo – Porte h. 20.30 – Concerto h. 21.30
Botteghino 15 € – Prevendita 15 + 2,25 € (D.P.) prevendita consigliata!
A seguire: Djset CTRL Lose Control (ingresso gratuito dopo il live)
Circolo degli Artisti -  Via Casilina Vecchia 42, Roma


LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA [Ferrara - LaTempestaDischi - Songwriting/Punk]
http://www.myspace.com/lelucidellacentraleelettrica

Dopo i fiumi di parole e i meritati elogi della stampa, i premi della critica tra cui il premio Tenco come Miglior Opera Prima e gli innumerevoli spettacoli dal vivo, torna Le luci della centrale elettrica, il progetto musicale del ferrarese Vasco Brondi, che presenterà il nuovo disco “Per ora noi la chiameremo felicità”. Prepotentemente entrato nell’immaginario intellettuale collettivo italiano nel 2008 col disco di debutto Canzoni da spiaggia deturpata, si ripresenta citando una frase di Leo Ferrè Per ora noi la chiameremo felicità.

Il giovane artista ferrarese Vasco Brondi, che del progetto Le luci della centrale elettrica è l’ideatore, svela e spiega così il titolo del suo secondo album: “C’è una frase di Leo Ferrè che mi ha colpito, La disperazione è una forma superiore di critica, per ora noi la chiameremo felicità. Ecco il titolo arriva da lì. Le canzoni parlano di lavori neri, di licenziamenti di metalmeccanici, di cristi fosforescenti, di tramonti tra le antenne, di guerre fredde, di errori di fabbricazione, dei tuoi miracoli economici, di martedì magri e di lunedì difettosi, di amori e di respingerti in mare, insomma delle solite cose. C’è questa orchestra minima, di quattro persone in una stanza, di archi negli amplificatori, di chitarre distorte, di organi con il delay, di acustiche pesanti e di parole nei megafoni”.

A conferma del fatto che Le luci della centrale elettrica è un progetto in continua evoluzione, hanno suonato in questo disco Stefano Pilia dei Massimo Volume, Rodrigo D’Erasmo degli Afterhours ed Enrico Gabrielli dei Calibro 35, Vinicio Capossela e Mike Patton. Una sorta di collettivo in cui Vasco Brondi è il comune denominatore. La produzione artistica di questo disco è de Le luci della centrale elettrica, con la preziosa ed attenta partecipazione di Giorgio Canali e Paolo Mauri. La copertina e il booklet del disco sono stati disegnati e impostati da Andrea Bruno, uno dei più importanti disegnatori underground italiani (Premio Micheluzzi, migliore disegnatore 2010 al Comicon di Napoli).

Per ora noi la chiameremo felicità è un disco autoprodotto, registrato per buona parte in casa, non per niente parla anche dei fallimenti delle case discografiche. Vasco Brondi è nato nell’inverno 1984. Con lo pseudonimo Le Luci Della Centrale Elettrica ha pubblicato il disco “Canzoni da spiaggia deturpata” con cui si è affermato nel panorama musicale nazionale, riscuotendo un enorme consenso di pubblico e di critica. Nel 2008 ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il prestigioso Premio Tenco come Miglior Opera Prima. Per RollingStone è tra i dieci dischi più importanti del decennio. Nell’ottobre 2009 è uscito per Baldini Castoldi Dalai il suo primo libro “Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero”.

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