mercoledì 2 marzo 2011

Intervista in esclusiva ai THE JAPANESE POPSTARS

Abbiamo ampiamente parlato in questi ultimi giorni dei The Japanese Popstars, il trio dell'Irlanda del Nord, che giovedì 3 Marzo sbarcherà per la prima volta in Italia al Lanificio e proporrà un'esibizione che si preannuncia esplosiva. E, come da tradizione, CTRL lose control vuole presentarvi e farvi conoscere chi sono questi tre dj di Belfast.

Intervista a cura di Danielantonio Di Palma - Traduzione di Marco Daretti 


Chi vi ascolta per la prima non può fare a meno di pensare ad un gruppo proveniente dal lontano Oriente. Niente a che fare con l’oriente, con “Shinichi Osawa e co.”. In una sola battuta, perché vi chiamate così?

Beh, semplicemente perchè “The Irish Popstars” non suonava altrettanto “esotico”!

E chi sono i Japanese Popstars? Tre dj o molto di più?


I Japanese Popstars sono essenzialmente un live act. Tutto ciò che facciamo è concepito con l’idea di suonare poi la nostra musica in una situazione dal vivo, che sia in un club o che sia in un festival da 20.000 persone poco importa. Abbiamo tutti iniziato come dj e questo ci ha aiutato ad avere un’idea di cosa funziona nell’àmbito da club e lo teniamo sempre presente quando scriviamo musica o remixiamo.

Quindi, come avete anticipato, possedete un’attitudine particolare: la vostra musica sembra essere destinata agli ampi spazi, quindi festival, stadi ecc.ecc. Una scelta mirata, o avete scoperto che i vostri suoni vengono meglio “assimilati” da quella tipologia di pubblico?

Fondamentalmente scriviamo la musica che vorremmo ballare quando andiamo in un club a sentire un dj. Sono le nostre influenze e il nostro background che ci aiutano a mettere a fuoco il modo in cui la musica deve suonare.

Quali sono i gruppi e dj che hanno notevolmente influenzato le vostre produzioni?

Abbiamo tre tipi di gusti diversi, essendo in tre. Alcuni degli artisti che ci mettono tutti d’accordo sono Prodigy, Chemical Brothers, Daft Punk, Underworld e Sasha, direi che queste sono le maggiori influenze. Anche per loro può vale quel discorso: sono solo dei dj o si possono considerare come “gruppi” che suonano live?

Qual è club migliore in cui avete suonato e il festival che vi ha trasmesso maggiori vibrazioni?

Fuji Rock in Giappone è stato memorabile! Vedere 10.000 ravers giapponesi, ai piedi di una montagna, che sono letteralmente impazziti per la nostra musica è stato un qualcosa che ricorderò per sempre!

L’esperienza del primo album, “We Just Are” vi ha cambiato?

Ci ha permesso di prendere le cose con maggior professionalità e di lasciare i nostri lavori per
concentrarci sullo scrivere musica a tempo pieno, invece che cercare di trovare uno spazio dove
infilare la musica tra i nostri lavoretti dal lunedì al venerdì…

Dopo il successo ottenuto con il primo disco, e ancor prima dell’uscita ufficiale sul web, adesso tutti si aspettano un salto di qualità. A mio parere, dopo aver ascoltato i primi due singoli di “Controlling Your Allegiance” (Let go e Destroy), impreziosite da ospiti di lusso (Green Velvet e J. Spencer), è già avvenuto.

Grazie! Lavorare con vocalist diversi sull’album ci ha consentito di esplorare vari livelli nello scrivere musica e speriamo che questo verrà apprezzato anche da coloro che ci ascolteranno!

Molti curiosi ed appassionati di musica elettronica si chiedono come realizzate le vostre tracce e quale strumentazione di solito utilizzate in studio.


Generalmente per comporre usiamo Reason e Ableton. Inoltre abbiamo tutta una serie di vecchi synth e anche di quelle moderne “scatolette” per gli effetti e i giochetti, con le quali campioniamo i suoni, i riff etc.. Usare Reason ci permette di scrivere e finire le nostre tracce avvalendoci solamente di un laptop, quindi anche su un treno o su un aereo, magari proprio mentre andiamo a suonare nei vari paesi nel mondo.

I remix targati The Japanese Popstars. Molti, tutti ben prodotti: dai Groove Armada, agli Editors, ma anche Beyonce, Depeche Mode e il nostro connazionale Benny Benassi.

Generalmente scegliamo il pezzo da remixare sulla base di due criteri: 1) ci piace questa musica? 2) Siamo in grado di remixare il brano? Ad esempio ci domandiamo se c’è qualcosa, nella traccia originale, che possiamo usare o sulla quale poter lavorare che possa comunqe adattarsi al nostro
sound. Devo dire che siamo stati veramente fortunati a poter remixare artisti di cui siamo sempre stati fan, come Depeche Mode, Editors o addirittura superstar tipo Beyonce e Kylie!

Questa è la prima volta a Roma. Che pubblico vi aspettate al Lanificio?

E’ la stessa cosa in ogni posto nuovo, cioè: non sappiamo mai cosa aspettarci! Speriamo solo che il pubblico si divertirà e si lascerà andare quando sentirà la nostra musica: adoriamo quando la gente “sbrocca” durante il nostro set!!

Parliamo del futuro. Cosa c'è in cantiere?

Pubblicheremo il nostro album “Controlling Your Allegiance” quest’estate e poi gireremo per il mondo
 per promuoverlo. Speriamo che le nuove canzoni piacciano!

Prima di terminare, vi ringrazio per la disponibilità e vi do appuntamento a giovedì, chiedendovi i vostri “5 dischi fondamentali” !


Grazie a te! La mia top five (Decky Hedrock)... dunque...

1. Flash Gordon OST by Queen – “In The Space Capsule (The Love Theme)”
2. Ultravox – “Vienna”
3. The Beastie Boys – “Sabotage”
4. The Prodigy – “Poison”
5. Vitalic – “La Rock 01”

E per concludere, eccovi due singoli dei Japanese presenti nel nuovo album che uscirà fra qualche mese.



Destroy by The Japanese Popstars

'Let Go' Radio Edit by The Japanese Popstars

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